CODICE AMMINISTRAZIONE DIGITALE D.LGS 30 DICEMBRE 2010, N. 235
12-01-2015 07:09 -
Il Codice, entrato in vigore il 1º gennaio 2006, contiene le disposizioni per garantire il diritto di ogni cittadino a usufruire dei servizi della P. A. anche on line e l´obbligo per la P. A. di snellire le procedure ed a rendere tutti i servizi e le comunicazioni interne ed esterne per via telematica.
La prima fase del processo di digitalizzazione della P. A. ha, infatti, mirato a promuovere le iniziative d´innovazione attraverso il cofinanziamento di progetti sul territorio stimolando la cooperazione e l´interoperabilità tra gli Enti e, in generale, la diffusione della "cultura dell´innovazione" che impone di sostituire gli strumenti e le modalità "tradizionali" nel rapporto cittadino - P. A. e nello svolgimento delle attività interne alla P. A. stessa.
Il Codice dell´amministrazione digitale è una specie di "costituzione" del mondo digitale, che tiene conto di diritti e doveri e che contemporaneamente fornisce i principi operativi con cui tali diritti e doveri si possono concretizzare.
Il Codice dell´amministrazione digitale è soprattutto la guida che fornisce alle Pubbliche Amministrazioni gli strumenti per ottimizzare la gestione dei procedimenti diminuendo i tempi richiesti da ogni pratica e ridurre i costi di gestione dell´Amministrazione.
Obiettivi:
Illustrare i risultati dell´analisi dei componenti del Sistema Informativo (check up) Inquadrare e spiegare il concetto di Pubblica Amministrazione in digitale Evidenziare le dimensioni di una Pubblica Amministrazione in digitale:
Comunicazioni
Organizzazione interna
Conservazione dei documenti
Il passaggio al digitale può diventare per il Comune una fonte di risparmi di tempo e di costi tradizionalmente legati al cartaceo, a patto che anche i processi di gestione delle pratiche siano rivisti e ottimizzati per l´uso dei nuovi strumenti.
I PRINCIPI GUIDA DEL NUOVO CAD
Il decreto legislativo 30 dicembre 2010, n. 235 recante il testo del nuovo Codice dell´Amministrazione Digitale (CAD) è entrato in vigore dal 25 gennaio 2011 (G.U. n. 6 del 10 gennaio 2011, n. 6 - SO n. 8), apportando modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82.
Il nuovo CAD, aggiornando la normativa di riferimento, rappresenta il pilastro su cui si basa il processo di rinnovamento della Pubblica Amministrazione, avviato con l´approvazione del decreto legislativo n. 150/2009 (c.d. riforma Brunetta), che ha introdotto nella PA i principi di meritocrazia, premialità, trasparenza e responsabilizzazione dei dirigenti.
Sancire nuovi diritti, nuove opportunità, nuovi doveri:
Diritto all´ uso delle tecnologie verso amministrazioni e gestori di servizi pubblici (art. 3). I cittadini e le imprese hanno diritto di usare le tecnologie informatiche per tutti i rapporti con qualsiasi amministrazione pubblica. Non sarà più possibile quindi per un´amministrazione o per un gestore di pubblico servizio obbligare i cittadini a recarsi agli sportelli per presentare documenti cartacei, per firmare fisicamente domande o istanze, per fornire chiarimenti: per tutto questo deve essere sempre e dovunque disponibile un canale digitale sicuro (nella maggior parte dei casi costituito dalla PEC - Posta Elettronica Certificata), certificato e con piena validità giuridica che permetta di dialogare con la PA dal proprio computer. Il nuovo codice amplia questo diritto anche verso i gestori di servizi pubblici. Il complesso della riforma della PA permette poi di esigere questo diritto anche mediante l´uso dell´azione collettiva e introduce l´effettiva disponibilità degli strumenti necessari nella valutazione dei dirigenti e delle organizzazioni.
Opportunità per le amministrazioni di capitalizzare il "dividendo dell´efficienza" che l´innovazione digitale consente (art.15) I risparmi ottenuti attraverso l´innovazione tecnologica e organizzativa (reingegnerizzazione dei processi) dovranno essere effettivamente misurati e andranno in parte ad incentivare il personale interessato, secondo le norme del d.lgs. 150/09, in parte a finanziare nuova innovazione.
Obbligo di coordinarsi, di lavorare insieme, di fare sistema (art. 14) L´amministrazione digitale non può lavorare a compartimenti stagni: se lo Sato ha l´obbligo del coordinamento dell´intero sistema, il nuovo codice impone alle regioni di promuovere un processo di digitalizzazione dell´azione amministrativa coordinato e condiviso con le autonomie locali e dà il compito allo Stato di favorire la collaborazione interregionale.
Dare chiarezza, validità e strumenti operativi all´innovazione:
Più stringente definizione della validità dei documenti e dei procedimenti (art. 20‐23 quater) Un´intera sezione del nuovo CAD, profondamente rivisitata rispetto alla vecchia versione, si propone di diradare l´incertezza sul complesso processo di dematerializzazione dei documenti. Le regole del nuovo codice rendono effettivamente praticabile l´obiettivo di una PA senza carta.
Maggiore sostenibilità organizzativa per l´innovazione (art. 17) L´innovazione non si fa da sola: richiede di essere sostenuta da una robusta organizzazione: il codice impone a tutte le amministrazioni centrali (e suggerisce alle regioni e agli Enti locali) di costituire una nuova posizione di dirigente generale responsabile in toto dei processi di informatizzazione e crea una Conferenza perché questi soggetti si parlino, si confrontino, imparino a collaborare tra loro.
Collegamento stretto con il ciclo della performance e la valutazione del merito (art. 12) L´attuazione delle disposizioni del CAD è comunque rilevante ai fini della misurazione e della valutazione della performance organizzativa e individuale dei dirigenti. Alle opportunità si accompagnano quindi sia gli incentivi, sia le sanzioni. L´innovazione diventa per la prima volta materia di valutazione del personale, da cui dipendono sanzioni ed incentivi.
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